L’arte come mimesi della realtà: un rapporto antichissimo che nel Rinascimento raggiunge una maturità tale da sfociare nell’inganno: prospettico, cromatico, illusionistico. Il dipinto diventa più vero del reale e beffa l’osservatore facendogli intendere l’esistenza di cose o panorami inesistenti. E’ il trompe-l’œil – cioè l’inganno dell’occhio – un genere raffinato che per l’artista rappresenta uno sfoggio di bravura ed un’ironica burla per il committente.